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Caffè e capsule: Il caso Lavazza

12 settembre 2018

“Nero come il demonio, caldo come il fuoco, puro come un angelo, dolce come l’amore”

Charles Maurice de Telleyrand-Périgord

Nonostante l’Italia non produca caffè, l’espresso è uno dei simboli del nostro Paese, grazie a una secolare storia di innovazione tecnologica per la preparazione di questa bevanda. Tuttavia, l’innovazione più recente, il caffè in capsule, è stata introdotta da un’azienda Svizzera, la Nestlè.
Nel corso degli ultimi anni il consumo di caffè in capsule o cialde è cresciuto a ritmo sostenuto, ma a trarre benefici da ciò è stato principalmente il brand che ha introdotto per primo il sistema delle capsule di caffè: Nespresso. Nello stesso periodo è cresciuta l’attenzione dei consumatori verso l’ambiente e il commercio equo e solidale.
L’obiettivo della ricerca quali-quantitativa condotta da Flaminia Lentini, Thomas Lizzi e Diletta Schito, è quello di analizzare a fondo il mercato del caffè per comprendere come un’azienda italiana come Lavazza possa sfruttare i trend emergenti al fine di conquistare una posizione di leader anche nel mercato delle capsule.
Attraverso le analisi si è individuato un posizionamento lasciato scoperto dai principali brand sul mercato, con dei segmenti di consumatori interessanti ma non ancora ben serviti. È stato quindi elaborato un prodotto con le relative indicazioni per il lancio per andare a coprire questo vuoto d’offerta.

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