“Una ricerca comincia sempre con la Fortuna del Principiante e
finisce sempre con la Prova del Conquistatore.”

La grande distribuzione italiana sta attraversando un periodo poco roseo date le dinamiche economiche che hanno colpito il nostro Paese. Le famiglie hanno ridotto i loro acquisti allo stretto necessario e nemmeno le promozioni riescono a risollevare i bilanci delle aziende della distribuzione italiana in cui solo quattro catene, su venti, riescono a registrare un fatturato attivo. Calano i consumi, cambiano le abitudini e nascono nuove opportunità di risparmio.

Questa situazione diventa terreno fertile per le private label o prodotti di marca commerciale o privata che, seguendo un corso parallelo ai prodotti a marchio nazionale, registrano risultati positivi e una crescita sostenuta. Negli ultimi anni, nonostante l’Italia si sia presentata come un territorio ‘ostico’ alla loro ascesa, la penetrazione di questi prodotti nel mercato distributivo italiano è aumentata di ben cinque punti percentuali passando dal 13,5% del 2007 al 18,3% del 2013.

Il lavoro di Anna Bavaro focalizza la sua attenzione sul comportamento dei consumatori dei prodotti a marchio privato. In particolare, si cerca di analizzare quali sono i fattori che ne influenzano l’acquisto, sia nella categoria food che nella categoria non food, e se per essi c’è una diversità di comportamento. Ulteriore obiettivo è quello di individuare chi sono i maggiori acquirenti dei prodotti private label, quali le loro caratteristiche, abitudini d’acquisto ed esigenze e tracciare un insieme di iniziative che le catene distributive dovrebbero adottare per rendere i loro prodotti più desiderabili agli occhi dei consumatori stessi.


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